Dal sito Entrate Parallele:
15/02/2011: Angra + Kattah (Estragon, Bologna)
È una serata nebbiosa e fredda quella che avvolge l’Estragon e coloro che vi si avvicinano per assistere alla seconda data italiana del tour degli Angra. L’esibizione tenutasi due giorni prima al Live Club di Trezzo sull’Adda ha riservato sorprese positive ai fan di vecchia data, grazie ad una setlist che ha dato risalto ai brani vecchi, conclusasi con la cover illustre di "Heaven And Hell". Purtroppo il minor tempo a disposizione ed un cambio palco abbastanza lungo impediscono una replica fedele di questa struttura. Il concerto di Bologna quindi si appoggia soprattutto su pezzi tratti dal nuovo e ben valido "Aqua", di cui vengono riproposti sicuramente gli episodi migliori.
Ad aprire le danze però sono i KATTAH che, nonostante il nome da carattere arabo e la pronuncia da urlo di guerra di un karateka giapponese, sono conterranei degli Angra e da loro paiono avere attinto ampiamente a livello di ispirazione. Nonostante siano chiaramente più giovani dei più illustri compagni di avventura, i Kattah trovano un discreto seguito, soprattutto grazie al cantante Roni Sauaf che, sfoderando un completo in giacca e pantaloni gonfio di paillettes (avrà svaligiato il costumista di Raffaella Carrà?) e una tenuta di palco ben riuscita, culminata con l’esecuzione di un brano strumentale dietro la batteria, è determinante nel rendere meno ingessata l’esibizione. Dal punto di vista musicale, i Kattah riprendono molte fra le idee già viste in "Holy Land", mescolando il power metal con i ritmi della musica etnica brasiliana (lo stesso Roni esegue un piccolo accompagnamento con un tamburo durante il primo pezzo) e riutilizzando la formula delle due chitarre, molto efficace in queste situazioni.
Guardando nel suo complesso l’esibizione degli ANGRA, l’unica perplessità che sorge è cercare di capire perché, nel giro di un’ora e venti circa di esibizione, Edu Falaschi e compagni si siano sentiti in dovere di ricorrere per ben tre volte all’introduzione strumentale registrata da disco. Passi per "Viderunt Te Aque", necessaria per consentire l’ingresso della band sul palco e per lanciare i ritmi tuonanti (è proprio il caso di dirlo) di "Arising Thunder". Ma sinceramente la presenza di "Deus Le Volt!" e di "Unfinished Allegro" sembra un po’ una perdita di tempo. Molto interessante è invece il momento affidato a Ricardo Confessori e alla sua batteria nella parte centrale del concerto, che si attacca a "The Voice Commanding You", dove le parti vocali sono affidate a Rafael Bittencourt. Il pubblico sembra avere digerito e gradire tutti i brani di "Aqua", da "Awake From Darkness" alla più dolce "Lease Of Life", ma l’entusiasmo aumenta quando partono le prime note di "Angels Cry", durante la soffusa introduzione acustica di "Rebirth" e soprattutto con l’esplosione di "Carry On", alla quale viene comunque tagliata l’alzata di tono finale a favore dell’attacco di "Nova Era". Impeccabili tutti gli strumentisti, con Kiko Loureiro a macinare note con una facilità ed un’innocenza disarmanti ed un Felipe Andreoli apparentemente distaccato ma sempre attento a far sentire la voce del suo basso a cinque corde. I giudizi su "Aqua" nel momento della sua uscita non sono stati unanimi, ma questa buona prestazione live potrebbe smentire chi lo ha criticato negativamente.
Setlist Angra:
-Viderunt Te Aque
-Arising Thunder
-Angels Cry
-Awake From Darkness
-Lisbon
-The Voice Commanding You
-Drum Solo
-Deus Le Volt!
-Spread Your Fire
-Lease Of Life
-The Rage Of The Waters
-Rebirth
-Nothing To Say
-Unfinished Allegro
-Carry On / Nova Era
Di seguito altre foto della serata.
Kattah:
Angra:
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